sabato 15 luglio 2017

L'introspezione

Quando vi svegliate la mattina, esaminate il vostro stato d’animo generale. Come vi sentite? Siete riposati, freschi, rilassati e tranquilli, o vi sentite tesi, nervosi, stanchi, preoccupati, infelici? Prendetene coscienza attentamente.
Se vi svegliate male, allungate e rilassate il respiro, finché non ritrovate un po’ di calma. Comunque, siatene consapevoli. Se vi svegliate bene, approfittatene per respirare con scioltezza e liberamente. Molto influiranno i sogni precedenti o ciò che dovete fare in giornata.
Ma noi dobbiamo utilizzare la funzione omeostatica (riequilibratrice) del respiro che è in grado di influire sia sul corpo sia sulla mente.
Si tratta di un esercizio meditativo basilare che non ha bisogno di complicate operazioni né di una particolare comprensione intellettiva né di fedi.
Dobbiamo sfruttare questa capacità quasi istintiva per ritrovare uno stato di tranquillità, che è il primo passo sulla via della meditazione. Forse, per ora, non ci porterà lontano, ma ci farà sicuramente bene. Ci sentiremo meglio e impareremo che possiamo operare sui nostri stati d’animo e che non siamo solo soggetti passivi di sensazioni ed umori.
Possiamo intervenire su ciò che proviamo e scopriremo che durante la giornata il nostro stato d’animo può cambiare di colpo. L’importante è l’osservazione, la sensibilità, la cura di noi stessi. Perché la maggior parte di noi è così alienata che non sa che cosa prova ed è in balia di qualunque evento. Quando guardate la faccia di qualcuno, capite benissimo quale sia il suo sentimento dominante. Chi è insoddisfatto o infelice, ha espressioni caratteristiche che non sfuggono ad un occhio attento. E lo stesso per chi è rilassato e felice.

L’abitudine introspettiva ci aiuta a comprendere noi stessi e gli altri. Ci rende più intimi a noi stessi (mentre di solito siamo alienati) e ci avvicina al prossimo. Cambia l’intera prospettiva della nostra vita. E ci permette la modifica.

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