Quando vi svegliate la mattina,
esaminate il vostro stato d’animo generale. Come vi sentite? Siete riposati,
freschi, rilassati e tranquilli, o vi sentite tesi, nervosi, stanchi,
preoccupati, infelici? Prendetene coscienza attentamente.
Se vi svegliate male, allungate e
rilassate il respiro, finché non ritrovate un po’ di calma. Comunque, siatene
consapevoli. Se vi svegliate bene, approfittatene per respirare con scioltezza
e liberamente. Molto influiranno i sogni precedenti o ciò che dovete fare in
giornata.
Ma noi dobbiamo utilizzare la funzione
omeostatica (riequilibratrice) del respiro che è in grado di influire sia sul
corpo sia sulla mente.
Si tratta di un esercizio meditativo
basilare che non ha bisogno di complicate operazioni né di una particolare
comprensione intellettiva né di fedi.
Dobbiamo sfruttare questa capacità quasi
istintiva per ritrovare uno stato di tranquillità, che è il primo passo sulla
via della meditazione. Forse, per ora, non ci porterà lontano, ma ci farà
sicuramente bene. Ci sentiremo meglio e impareremo che possiamo operare sui
nostri stati d’animo e che non siamo solo soggetti passivi di sensazioni ed
umori.
Possiamo intervenire su ciò che
proviamo e scopriremo che durante la giornata il nostro stato d’animo può
cambiare di colpo. L’importante è l’osservazione, la sensibilità, la cura di
noi stessi. Perché la maggior parte di noi è così alienata che non sa che cosa
prova ed è in balia di qualunque evento. Quando guardate la faccia di qualcuno,
capite benissimo quale sia il suo sentimento dominante. Chi è insoddisfatto o
infelice, ha espressioni caratteristiche che non sfuggono ad un occhio attento.
E lo stesso per chi è rilassato e felice.
L’abitudine introspettiva ci aiuta a
comprendere noi stessi e gli altri. Ci rende più intimi a noi stessi (mentre di
solito siamo alienati) e ci avvicina al prossimo. Cambia l’intera prospettiva
della nostra vita. E ci permette la modifica.
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