Quante volte ci capita di desiderare
ardentemente qualcosa o qualcuno, al punto da pensare di non poterne fare a
meno, e poi scoprire, dopo averlo ottenuto, che non ci interessa più. Lo
mettiamo da parte come un giocattolo che non ci piace più.
Questo è il meccanismo del desiderio,
che ci fa apparire necessarie o insostituibili cose o persone. Sono la
fantasia, l’immaginazione, la brama di appropriazione che ce le fanno apparire
uniche e irrinunciabili. Il desiderio può essere così forte che ci sembra di
non poter vivere senza di esse.
Ma poi le cose, viste da vicino, si
ridimensionano. E subentra la delusione.
In fondo noi appariamo in questo mondo
per la forza del desiderio, se non altro dei nostri genitori. Ma, se sapessimo
che dovremo stare nove mesi in un utero e poi anni senza una precisa consapevolezza
di essere, e che dovremo quindi subire distacchi, dolori, malattie, sofferenze
e infine la morte – ci domanderemmo se ne vale la pena.
Ma nessuno chi chiede il nostro parere,
nessuno ci prospetta chiaramente ciò che ci attende.
Nessun commento:
Posta un commento