Che la pedofilia sia il grande vizio
dei sacerdoti cattolici è noto ormai a tutti. I casi sono infiniti e hanno
coinvolto anche 547 bambini del famoso coro di Ratisbona, diretto dal 1964 al
1994 anni dal fratello di Papa Ratzinger, il quale aveva “chiuso gli occhi” e
non era mai intervenuto – la consueta politica dei dirigenti della Chiesa.
Il problema è che in questa religione
spira un’aria di infantilismo, con il Dio Babbo, la mamma vergine, il bambinello
e la Chiesa madre. Diceva Gesù: “Lasciate che i bambini vengano a me, perché di
essi è il regno dei cieli” (Mt 19, 14). Tutti devono mantenersi piccoli e
infantili, ignorando ogni pulsione sessuale e perfino affettiva.
Quindi l’educazione dei preti è rivolta
a mantenerli infantili, puri, vergini e senza desideri. Un ideale impossibile e
contro natura. Poiché la libido
rimane comunque, quando un uomo rimane infantile, rivolge i suoi desideri verso
gli altri bambini.
Questa Chiesa contro natura non ha mai
preso atto del compito impossibile che impone ai suoi sacerdoti e continua a
nascondere e a insabbiare i casi di pedofilia, oggi come ieri. Pochi giorni fa,
il cardinale George Pell, chiamato a Roma da Bergoglio per riformare la Chiesa,
è dovuto tornare in Australia per difendersi da un’accusa di pedofilia.
Nei Vangeli c’è già un accenno a questo
problema, che evidentemente è sempre esistito. Gesù dichiara che “chi
scandalizza i bambini” sarebbe meglio per lui che si appendesse al collo una
macina e si gettasse in fondo al mare (Mt 18, 6).
Ma sappiamo che i preti sono i primi a
non credere alle parole di Gesù. Ed è per questo motivo che nella Lettera agli
Ebrei, si dice: “Se Gesù fosse sulla terra, egli non sarebbe neppure un
sacerdote” (Ebr. 8, 4).
Gesù odiava i sacerdoti e i sacerdoti
odiavano lui, secondo l’antico contrasto fra profeta e sacerdote. Il profeta
infatti non segue le regole e si dice direttamente ispirato a cambiare; il
prete invece è un grigio burocrate, un conservatore nato.
Nella parabola del buon samaritano,
l’individuo indifferente che vede il ferito ma se ne frega è un sacerdote. E
furono i grandi sacerdoti del Tempio che decisero la morte di Gesù.
Già perché Gesù era un laico, che non
amava affatto i preti e che mai avrebbe voluto una Chiesa di sacerdoti. È da
questo tradimento che nasce la religione cristiana.
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