sabato 2 luglio 2016

L'egoismo del benefattore

Fare del bene, fare beneficenza non è difficile: basta avere la volontà e i soldi. Ma bisogna vedere le motivazioni. C’è chi la fa per essere stimato, chi per un dovere religioso e chi per avere una ricompensa nell’aldilà. Ed è ovvio che chi è ricco ha più possibilità e meno meriti.
L’autentica motivazione, però, ha un’altra causa: nasce quando ci si identifica con gli altri, quando si capisce e si sente che abbiamo tutti un’unica origine e un’unica natura.
È noto che i criminali non hanno questo tipo di sensibilità. Possono sfruttare, torturare e uccidere perché non riconoscono la comune umanità, perché non vedono gli altri come se stessi.

Finché non si arriva a questa presa di coscienza, la motivazione sarà sempre egoistica. Senza speranza.

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