Se l’effetto negativo delle azioni
malvagie e l’effetto positivo delle azioni buone ritornasse sempre anche a
colui che le provoca, saremmo sicuri che il mondo è giusto e che ha un senso
morale.
Ma, nella vita, questo meccanismo non
è visibile. Per esempio il criminale vive fino a cento anni e apparentemente
senza dramma di coscienza. Dunque, per parlare di un universo etico, dobbiamo o
postulare l’esistenza di un Dio che premia e castiga o postulare una legge
delle reincarnazione che spiegherebbe almeno il mistero delle sofferenze dei
bambini e degli innocenti.
Resta il fatto che chi nasce su
questa terra non è un’anima innocente, ma un’anima già pesantemente
condizionata. E questo è visibile.
Il calcolo delle conseguenze e degli
effetti è comunque troppo complicato: ci vorrebbe un supercomputer che tenesse
conto di ogni minima azione e reazione.
E, quindi, ciò che noi concludiamo su
questo argomento dipende più dalle nostre intuizioni e dalle nostra psicologia che
dalla nostra logica… tutte cose a loro volta fortemente condizionate.
Tutto è un unico flusso di coscienza
e di processi interconnessi che è dormiente nei minerali, sveglio nei vegetali,
mobile negli animali e autocosciente negli uomini.
Nessun commento:
Posta un commento