lunedì 25 luglio 2016

La meditazione del risveglio

Quando ci alziamo la mattina dopo un buon sonno ristoratore, la nostra mente è più calma, lucida e fresca. L’espressione “mente fresca” indica chiaramente che di solito abbiamo una mente arroventata, una mente che brucia. “Tutto è in fiamme…” dice un famoso discorso buddhista.
Ma, dopo il sonno, la mente è rilassata e ricaricata. Si è immersa in un’altra dimensione e si è liberata da ciò che provoca abitualmente tensione, paura, ansia, speranza, ricordi, fantasie, soliloqui… Vediamo dunque le cose con più chiarezza, anche perché ci siamo per un po’ dimenticati degli schemi ripetitivi, delle domande ansiose, dei pensieri ossessivi, dei desideri che non danno pace e della confusione.
Ecco perché il risveglio è uno dei momenti più favorevoli alla meditazione. La ciclicità della natura ci indica quando è meglio meditare. Poi, svolgendo le attività della giornata, di nuovo la mente sarà attanagliata dalla tensione. Perderemo freschezza e lucidità, e il nostro sguardo si intorbiderà, si ottenebrerà e si affaticherà.

Poiché lo scopo della meditazione è il risveglio, è utile abbinare al risveglio dal sonno notturno il risveglio da una visione condizionata, limitata, dualistica e relativa delle cose.

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