Quando ci alziamo la mattina dopo un
buon sonno ristoratore, la nostra mente è più calma, lucida e fresca.
L’espressione “mente fresca” indica chiaramente che di solito abbiamo una mente
arroventata, una mente che brucia. “Tutto è in fiamme…” dice un famoso discorso
buddhista.
Ma, dopo il sonno, la mente è
rilassata e ricaricata. Si è immersa in un’altra dimensione e si è liberata da
ciò che provoca abitualmente tensione, paura, ansia, speranza, ricordi,
fantasie, soliloqui… Vediamo dunque le cose con più chiarezza, anche perché ci
siamo per un po’ dimenticati degli schemi ripetitivi, delle domande ansiose,
dei pensieri ossessivi, dei desideri che non danno pace e della confusione.
Ecco perché il risveglio è uno dei
momenti più favorevoli alla meditazione. La ciclicità della natura ci indica
quando è meglio meditare. Poi, svolgendo le attività della giornata, di nuovo
la mente sarà attanagliata dalla tensione. Perderemo freschezza e lucidità, e
il nostro sguardo si intorbiderà, si ottenebrerà e si affaticherà.
Poiché lo scopo della meditazione è
il risveglio, è utile abbinare al risveglio dal sonno notturno il risveglio da
una visione condizionata, limitata, dualistica e relativa delle cose.
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