Nella meditazione dobbiamo assumere
in atteggiamento impersonale, anche perché è esattamente in questo senso che
procede il risveglio. Non il potenziamento dell’ego, ma la sua apertura ad una
dimensione più ampia, sempre meno individuale.
Non si ottiene insomma la saggezza
solo per se stessi. È un lavoro che viene svolto nell’interesse generale.
Resta sempre un io, ma un io sempre
più universale.
D’altronde l’atteggiamento
impersonale è l’unico che garantisca obiettività ed equanimità, l’unico cui sia
garantito l’assenso del Tutto.
Il senso del risveglio è un’apertura,
un’espansione, del piccolo io.
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