Creare per distruggere, far nascere
per far morire, far uscire per far rientrare, dividere per riunire, espandersi
per contrarsi, moltiplicarsi per far tornare tutto a uno… non sembra che questo
tiramolla divino abbia un senso. E non lo ha.
Il problema è che, per noi, “avere un
senso” significa avere una direzione e quindi seguire un percorso più o meno
lineare. Mentre qui abbiamo a che fare con un percorso circolare.
E un percorso circolare non ha né un
inizio né una fine. In tal senso è infinito.
Erano i taoisti, con il loro
yang-yin, che erano più vicini alla realtà del processo divino, il Tao.
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