Affamati di durata, di consistenza,
di permanenza e di solidità, vorremmo afferrare le esperienze più belle e
renderle eterne, cancellando tutto ciò che non ci piace. E così sogniamo - e
creiamo - paradisi e inferni.
Ma la realtà è un insieme di
esperienze diverse, una mescolanza, un’alternanza, un cambiamento continuo. È dunque instabile, transitoria e
contraddittoria per definizione.
Questo non ci piace. Non riusciamo ad
accettare che le cose vadano così. Vorremmo scegliere da fiore a fiore, prendendo
i sapori più dolci e scartando quelli più aspri.
Ecco l’illusione, alimentata da una
cultura che vorrebbe ottenere la felicità senza pagarne il prezzo.
Meditare è vedere l'insieme. E poi accettarlo.
Meditare è vedere l'insieme. E poi accettarlo.
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