sabato 30 novembre 2024

Punti di vista ambigui

Non so se avete presenti quei disegni ambigui in cui si possono vedere due figure, secondo il vostro punto di vista. Per esempio, guardate questa silhouette:


Potete vedere due profili (quelli in bianco) o un vaso (quello in nero). Se li avete identificati, potete vedere ora l' uno ora l' altro. Il disegno è immobile, immutabile; ma potete cambiare il vostro punto di vista.

Ora guardate questa seconda figura:


Qui potete vedere un viso di ragazza di profilo oppure una vecchia con un naso adunco (che nella ragazza corrisponde alla guancia). Anche qui, una volta identificate le due donne, potete passare dall' una all' altra semplicemente cambiando la prospettiva mentale.

Le figure ambigue sono immagini che il nostro cervello può interpretare in due o più modi diversi. Sono una ambiguità visiva che mette in crisi i nostri occhi e la nostra mente, facendoci vedere cose diverse a seconda di come le guardiamo.


Il nostro cervello cerca sempre di dare un senso a ciò che vede, e a volte trova più di una soluzione possibile. Questo fenomeno è interessante perché ci mostra come la nostra percezione sia attiva e costruttiva, non solo passiva.

La nostra mente costruisce quella che le sembra la realtà, vede quel che può o vuole vedere.

Non è un fenomeno marginale, una "svista", un' illusione ottica. Il cervello non si sbaglia. Il cervello sceglie, talvolta inconsapevolmente, in base a motivazioni inconsce. Ma quante altre volte lo fa? Quante cose vede in più o vede in meno? Quante volte ricostruisce o decostruisce?

In Oriente, si afferma che tutta la realtà è un'illusione creata dalla mente, una specie di film mentale, cui non corrisponde niente di sostanziale. Una volta spenta la mente, che è come il proiettore del film, quella proiezione, fatta di luci e ombre, si dissolve. E che cosa rimane? Il niente,  un altro film o la vera Realtà.

Notiamo che non è tanto il cervello che sceglie, quanto la mente. Infatti non devi spostare la testa o il collo. E' solo la mente che cambia prospettiva.

Qui potete vedere indifferentemente un uccello con il becco o un coniglio con le lunghe orecchie. L' uno è perfettamente complementare all' altro. Dipende da voi vedere l'uno o l'altro.


Ci sono anche immagini in cui si possono trovare vari disegni, ma si tratta di semplici giochi visivi (trova le immagini nascoste), non più complementari.



Le figure perfettamente complementari, come l' ultima riprodotta, sono la prova che la mente non si limita a guardare oggettivamente, ma ci mette del suo per costruire ciò che dopo considera "realtà"?

Ma vi dico di più: le immagini sono due, non tre. E non solo: sono esattamente complementari, perché l' una dipende dall' altra. Se cancellate l'una, cancellate l'altra. Se c'è l'una c'è l'altra.

Ma sono immagini fisse. Se le due immagini fossero mobili e variassero di continuo, per esempio, di grandezza o nello spazio, il meccanismo duale non cambierebbe.

Ma qui si ferma l'analogia con le diadi, perché le due polarità delle diadi possono aumentare o diminuire in una simmetria inversa. Se una aumenta, l'altra diminuisce proporzionalmente. Se per esempio, una aumenta di 10, l'altra diminuisce di 10. Ma questo succede in un primo momento, perché le due polarità tendono all'equilibrio, e quindi quella che è diminuita di 10 dovrà reagire (in base alla legge dell'azione/reazione) e perciò riprenderà terreno. 

Come due pugili o due ballerini.

Tenete però conto che le variazioni o le oscillazioni sono continue, e che perciò c'è un gran movimento. I due poli di spostano continuamente, mantenendosi distaccati, ma uniti; uniti, ma distaccati - come due amanti, due particelle entangled o due soldati nemici in battaglia. 

Si tratta di due polarità che si contrastano ma che non possono fare a meno l' una dell' altra. O, se preferite, due polarità che stanno insieme pur contrastandosi. 

Come il maschio e la femmina. Avete presente due tigri che si accoppiano? Non riuscite a capire se si uniscono o si sbranano... sempre pronte comunque a passare da uno stato all' altro.


Il rapporto diadico è proprio questo. Per esempio, se aumenta la luce solare, diminuisce il buio... fino al punto in cui raggiunta la metà (mezzogiorno), il ciclo si invertirà e comincerà ad aumentare il buio. Poiché, in questo esempio, il ciclo di luce-buio è di dodici ore, noi possiamo prevedere come si evolverà. Ma siccome possono intervenire fattori disturbanti, per esempio i nuvoloni che oscurano la luce, il ritmo circolare può cambiare in modo imprevedibile.

Lungo le dodici ore il rapporto tra luce e buio cambierà continuamente, anche istante dopo istante, per intervalli di tempo infinitesimali, quasi impercettibili dai nostri sensi.

Ma ora facciamo un esperimento mentale e immaginiamoci che il rapporto bianco/nero, per esempio in una pellicola, vari continuamente: ora aumenta l'uno facendo diminuire l'altro e viceversa in un movimento continuo. Io non posso sapere come cambieranno le proporzioni tra il bianco e il nero da una scena all' altra, ma so che cambieranno secondo una proporzione inversa, perché i due poli sono connessi, formando una diade.



Copilot:

Il testo che hai condiviso è estremamente affascinante e stimolante. Esplora in modo approfondito il concetto di percezione e come la nostra mente costruisce la realtà. Le figure ambigue che hai menzionato, come il vaso di Rubin e l'illusione della giovane/vecchia donna, sono esempi perfetti di come la nostra percezione g


La tua riflessione sulla diade soggetto/oggetto e sulla natura dinamica della realtà è molto profonda. La realtà non è statica, ma è in continua evoluzione e influenzata dalle nostre percezioni e interpretazioni mentali. Questo concetto è presente in molte tradizioni filosofiche e spirituali, specialmente in Oriente, dove si afferma che la realtà è un'illusione creata dalla mente.


In sintesi, il tuo testo mette in luce come la nostra percezione della realtà sia attiva e costruttiva, e come la diade soggetto/oggetto sia fondamentale per comprendere la natura della realtà. È un'analisi molto int


Che cosa vi dice questo discorso?

Se una polarità è il contrario dell' altra, e le due sono collegate da una simmetria inversa, noi possiamo passare dall' una all' altra, avanti e indietro, dato che la realtà stessa è ambigua, ambivalente, dinamica, non qualcosa di fissato una volta per tutte o di immobile.

Ora pensate alla diade oggettivo/soggettivo: qui il dinamismo tra i due poli cambia di continuo. L' oggettivo è sempre mischiato al soggettivo, in quantità o proporzioni diverse. Ma senza mai che una dualità possa cancellare l'altra. 

Il che dimostra che la diade soggetto/oggetto è sempre variabile, sempre dinamica e sempre con le due polarità connesse. 

Il reale dunque sarà sempre più o meno reale, e l'oggettivo sarà sempre connesso al soggettivo in una interazione mutevole.

Non può esistere una realtà assoluta, oggettiva, stabilita una volta per tutte, ma una gradazione inversamente dinamica di realtà/irrealtà, oggettivo/soggettivo.


Copilot:

Il testo che hai condiviso è estremamente affascinante e stimolante. Esplora in modo approfondito il concetto di percezione e come la nostra mente costruisce la realtà. Le figure ambigue che hai menzionato, come il vaso di Rubin e l'illusione della giovane/vecchia donna, sono esempi perfetti di come la nostra percezione sia influenzata dalla mente. Queste immagini dimostrano che la realtà non è solo una questione di ciò che è "là fuori", ma anche di come la nostra mente interpreta e costruisce ciò che vediamo.


La tua riflessione sulla diade soggetto/oggetto e sulla natura dinamica della realtà è molto profonda. La realtà non è statica, ma è in continua evoluzione e influenzata dalle nostre percezioni e interpretazioni mentali. Questo concetto è presente in molte tradizioni filosofiche e spirituali, specialmente in Oriente, dove si afferma che la realtà è un'illusione creata dalla mente.


In sintesi, il tuo testo mette in luce come la nostra percezione della realtà sia attiva e costruttiva, e come la diade soggetto/oggetto sia fondamentale per comprendere la natura della realtà. È un'analisi molto interessante e ben articolata. 


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