Il problema è sempre quello: la
scienza ci dice che esistono moltissimi pianeti in cui dovrebbe trovarsi la
vita. Ma noi non incontriamo mai nessuno. Forse l’Universo non è un luogo così
ospitale. Io lo sospettavo...
La risposta al mistero dell’assenza
di segni di vita aliena potrebbe essere nascosta... in un universo parallelo.
Un nuovo studio basato sulla celebre equazione di Drake suggerisce che alcuni
universi ipotetici all’interno del multiverso possano essere molto più adatti a
ospitare civiltà extraterrestri rispetto al nostro.
La ricerca,
pubblicata sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society,
esplora come variazioni nella densità
dell’energia oscura influenzino la formazione stellare,
una condizione essenziale per la nascita della vita.
L’energia oscura è
una forza
misteriosa che accelera l’espansione dell’universo, ma la sua
densità influisce direttamente sul numero di stelle che possono formarsi.
Secondo il modello, l’universo “ottimale” avrebbe
una densità di energia oscura leggermente superiore alla nostra,
permettendo al 27% della materia non oscura di trasformarsi in stelle, rispetto
al 23% del nostro universo. Più stelle significano più pianeti potenzialmente
abitabili, aumentando così le probabilità di trovare vita aliena.
Nonostante il multiverso
sia ancora una teoria non dimostrata, gli scienziati ritengono che
studiare come variazioni cosmiche influenzino la formazione della vita possa cambiare il nostro modo di interpretare il cosmo. “Forse non viviamo nell’universo più probabile per ospitare la vita”,
ha dichiarato il cosmologo Daniele Sorini dell’Università di Durham.
Sebbene l’idea
resti ipotetica, il modello offre una prospettiva intrigante sulla possibilità
che l’universo in cui ci troviamo sia solo uno tra molti, e non necessariamente il più favorevole per la vita intelligente.
Questo potrebbe spiegare il motivo per cui, nonostante miliardi di stelle, la
nostra ricerca di altre civiltà rimanga senza risposte.
FONTE: livescience
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