domenica 24 novembre 2024

Cervelli fungini

 

E se vi dicessimo che i funghi hanno un “cervello” capace di ragionare?

Gli organismi eucarioti sarebbero in grado di prendere decisioni utilizzando la facoltà dell’intelligenza che li avvicina al mondo degli uomini più di quanto si possa immaginare.


Di Jackie Appel e Alessandra CurcioPubblicato: 20/11/2024

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Si tende spesso a considerare i funghi organismi silenziosi e poco interessanti, ma secondo nuove ricerche, la realtà potrebbe essere sorprendentemente diversa. Un recente studio, pubblicato su Fungal Ecology, ha svelato come alcuni funghi mostrino capacità decisionali e comportamenti intelligenti che, inaspettatamente, si avvicinano a quelli del cervello umano. Non si parla di pensieri complessi o razionali, ma di una vera e propria strategia: questi organismi eucarioti sarebbero in grado di comunicare e di ottimizzare le proprie risorse.


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Stefano Madrigali//Getty Images

Un’organizzazione schematica che sfida la biologia tradizionale


I ricercatori, guidati da Yu Fukasawa, autore principale dello studio, hanno esaminato il comportamento della Phanerochaete velutina, un fungo che cresce sui tronchi, osservandolo in azione. Disposti dei blocchi di legno in configurazioni circolari e a croce, i ricercatori hanno monitorato il comportamento dei miceli, i filamenti simili a radici che compongono la parte sotterranea e meno visibile del fungo. Il risultato? Invece di svilupparsi in maniera casuale, questi organismi hanno scelto l’efficienza, mantenendo connessioni fitte dove necessario e risparmiando risorse nelle zone meno vantaggiose. Un comportamento che fa pensare a una rete neurale più che a semplici cellule vegetal

La rete miceliare “connessa”


Il micelio, spesso descritto come il “cervello” dei funghi, non è solo una struttura di sostegno per la crescita: è un sistema di comunicazione in piena regola. Come evidenziato dagli studiosi, i miceli di Phanerochaete velutina reagiscono ai cambiamenti nell'ambiente circostante, comunicando tra le proprie parti per ottimizzare la crescita e la distribuzione delle risorse. Fukasawa ha spiegato: "Hanno memoria, imparano e possono prendere decisioni. Francamente, le differenze nel modo in cui risolvono i problemi rispetto agli esseri umani sono sbalorditive". Proprio come i neuroni nel cervello umano, le ife fungine (i filamenti che costituiscono il micelio) trasmettono informazioni lungo la rete, rispondendo a stimoli esterni in modo coordinato e adattivo.




Se nel regno animale esistono creature come i polpi, noti per la loro “intelligenza distribuita” dove ogni arto sembra quasi pensare in modo autonomo, anche nel regno dei funghi sembra verificarsi un fenomeno simile. I blocchi disposti nella configurazione a croce hanno mostrato una maggiore connessione nei punti strategici, evidenziando come gli organismi eucarioti abbiano la capacità di “valutare” dove vale la pena investire le risorse, comportandosi come un network che bilancia priorità e necessità.


Un importante passo verso la comprensione del funzionamento dell’intelligenza


Nell’epoca dell’intelligenza artificiale, comprendere come funziona la vera intelligenza biologica è essenziale per definire i limiti tra coscienza e reattività. Se anche i funghi possono prendere decisioni, pur senza neuroni o sinapsi, allora forse la definizione di organismo intelligente è più ampia di quanto si sia mai creduto. Come sottolineato dai ricercatori, lo studio sui funghi potrebbe rappresentare, quindi, un passo avanti per comprendere meglio il funzionamento del cervello e sviluppare una visione del pensiero logico e della comunicazione come qualcosa di non esclusivamente umano.




Direttore Responsabile – Massimo Russo


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