Trascendenza
e trasgressione sono strettamente imparentate. Indicano entrambe uno spirito
che vuole uscire dai limiti convenzionali.
Non saranno mai i piccoli bigotti, i
pretini obbedienti, i monaci sottomessi o i Papi dogmatici ad ottenere
l'illuminazione... o il "regno dei cieli".
I grandi mistici o i fondatori di
religioni furono tutti dei trasgressori - se non altro delle tradizioni
precedenti. Ecco perché accanto a Gesù, sulla croce, c'erano due malfattori.
Quel giorno, tre trasgressori furono messi a morte - secondo l'opinione
corrente.
Conoscete un grande mistico che non sia
entrato in rotta di collisione con la religione di provenienza? Gesù non fu un grande trasgressore di alcune leggi della sua religione?
Mentre il religioso di professione o il
fideista è pur sempre un conformista che non ha il coraggio e la capacità di
guardare oltre i limiti di ciò che gli è stato insegnato, il mistico spezza (e
disprezza) le catene della tradizione, non si accontenta di conoscenze o di
fedi di seconda mano, vuole sperimentare in prima persona e parla per autorità
propria.
D'altronde “Dio” – per chi ci crede -
dovrebbe essere il creativo per eccellenza, non un grigio burocrate dello
spirito. Ha inventato, ha creato ciò che prima non c’era: non ha seguito una
tradizione.
“Pecca
fortiter!” diceva sant’Agostino. Se proprio devi infrangere le regole, fai
una cosa grossa. Sarai più vicino alla trascendenza di tanti ipocriti conformisti.
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