Inutilmente
cerchiamo maestri che ci illuminino: non ci sono più persone tanto eccezionali.
Esistono però i loro libri, i loro pensieri, che possono essere consultati per
ispirazione. Anche se certe verità sono oltre le parole.
Più in generale, dobbiamo dire che
nessuno può infonderci la luce. Al massimo i maestri possono indicarci la via,
ma poi ognuno deve percorrerla da solo, perché ogni strada è personale. Il
maestro zen Ikkyu Sojun (1394-1481) scriveva in una sua poesia:
"Dal principio del mondo
la verità non ha
avuto maestri:
la si coglie da
soli
per un guizzo
spontaneo del cuore." [traduzione di Ornella Civardi]
Il Buddha stesso paragonava la sua
dottrina ad una zattera che si utilizza quando si deve attraversare un fiume.
Una volta giunti al di là, bisogna lasciarla perdere. In tal senso le
tradizioni e i maestri, se rimaniamo ad attaccati ad essi, sono grandi
trappole. Linji diceva: "Se incontri sulla tua strada il Buddha,
uccidilo!" Anche Freud sarebbe stato d'accordo: per ottenere
l'emancipazione, bisogna superare il legame di dipendenza dal padre.
Oltretutto le strade non sono uguali per
tutti. C’è posto per nuovi metodi. Ognuno deve cercare il suo. Finché
cercheremo la verità altrove, non scopriremo mai che essa è in nostro potere.
Chiunque vede la propria natura e la
natura del mondo è un illuminato. Ma, per far questo, è necessario unire ad una
grande ricettività una sana diffidenza per le fedi rivelate e per le tradizioni
tramandate e piovute dall'alto.
La capacità di vedere oltre gli
ingannevoli aspetti fenomenici e le ideologie è sia una capacità intellettuale
quanto una forza che nasce dall'introspezione, dall'intuizione e da una forte
concentrazione sulla propria realtà interiore, al di là dei dualismi mentali e
dei concetti pietrificati.
Il vero maestro è il nostro stesso Sé,
di cui il mastro esteriore può solo essere un pallido riflesso. Dobbiamo dunque
cercare la guida interiore, quella massima consapevolezza che si palesa quando
si mette in sospensione la mente duale ed egocentrica e ci si concentra sul senso
dell’essere, che non è personale ma universale.
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