lunedì 2 settembre 2019

La crisi dell'ambiente


La crisi dell’ambiente non è che la crisi dell’uomo che negli ultimi decenni e in realtà negli ultimi secoli ha disboscato, incendiato, deviato i fiumi, prosciugato, coltivato, estratto dal sottosuolo, inquinato e costruito. Oggi il nostro ambiente, l’intero pianeta, risente pesantemente dell’intervento umano che non ha fatto che aumentare l’anidride carbonica presente nell’atmosfera. Questo sta provocando lo scioglimento dei ghiacciai e dei poli, l’innalzamento dei mari e l’aumento delle temperature, mettendo in crisi l’ecosistema.
La crisi climatica nasce dalla crisi dell’uomo che segue l’imperativo di costruire e di moltiplicarsi senza il minimo autocontrollo. Tutte le nostre società sono dedite all’aumento della produzione e della popolazione, come se non ci fossero limiti. Ma i limiti ci sono e sono già stati raggiunti.
Come fare a fermare l’attivismo umano quando i nostri valori sono ancora quelli dello sviluppo, della moltiplicazione e del progresso incontrollato? Ora che la belva è stata liberata, nessuno sa più come bloccarla. Sembra il racconto dell’apprendista stregone che scatena forze su cui non ha più controllo.
Qualcuno propone di trasferirci su un altro pianeta, per esempio, su Marte – bombardandolo però prima con bombe atomiche in modo da far emergere l’acqua sotterranea e un’atmosfera. Pensiamo a quale inutile e folle idea siamo arrivati.
Sì, perché ci siamo dimenticati di aggiungere che gli uomini sono sempre in guerra tra loro e hanno ormai armi di distruzione di massa. Non c’è che dire: un bel progresso!
Dunque è la cultura umana che è sbagliata. L’uomo è malato – ma di mente.
Scambia per reale ciò che reale non è, dà importanza a cose che non sono importanti, è divorato da una febbre di conquista megalomane, si crede protetto e ispirato da un Dio che starebbe in cielo a governare il tutto, è in balìa di istinti primordiali e non è capace di vedersi, di osservarsi.
Le culture e le religioni sono dominate da questa folle volontà di potenza che sta portandoci all’autodistruzione. E quando qualcuno parla di dedicarci innanzitutto a sviluppare l’autoconsapevolezza, ecco che si scatena tutto il clerico-fascismo di tutto il mondo, con i suoi pazzoidi valori di aggressività.


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