Radici
cristiane? Sì, certo. Ci sono anche quelle nella nostra cultura.
Ma soprattutto radici pagane. Ancora più
antiche.
Il cristianesimo si è innestato su queste
antiche radici. E quindi ha dato vita all'ultimo atto del paganesimo.
Ed eccoli lì, i nostri cattolici, che
adorano in processioni santi, papi, statue, uomini in forma di dei e dei in
forma di uomini. Paganesimo, appunto.
Tutto esteriorizzato, tutto
rappresentato. Poca interiorità.
Per loro Dio sta in cielo, del tutto a
parte. E siccome non è conoscibile, ecco arrivare un mediatore – Gesù, che è un
uomo. E questo Messia è nato come nascevano tanti dei pagani, da un’unione carnale
di Dio (Zeus!) con una donna mortale. Così credono di avere qualcuno da adorare
materialmente e da implorare. E, se non funziona lui, ci sono sempre i santi o
la Madonna.
L’importante è avere un idolo a cui
chiedere aiuto, concretamente.
Nessun sospetto che il divino abiti nella
(e sia la) nostra interiorità. Religione dell’alienazione.
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