Sull’Avvenire, il giornale dei vescovi,
si parla di un’opera dello psicologo spagnolo Echavarrìa che vorrebbe
rivalutare i maestri cattolici della psicologia e attacca per l’ennesima volta
la psicoanalisi. Si cita un gran numero di intellettuali, di santi e di dottori
della Chiesa, mettendo in evidenza la loro sapienza psicologica.
Va tutto bene. Ma, purtroppo, in campo
sessuale, l’insegnamento cattolico è ancora zero. La sua unica indicazione è:
repressione, repressione, repressione. Gli stessi santi furono campioni di
repressione, tanto che Nietzsche (odiato dai cattolici almeno quanto Freud) definì
il santo “la specie più grave di nevrotico.”
Il punto è che ci sono messaggi che vogliono
liberare l’uomo da tabù e dogmi insensati, e messaggi che vogliono perpetuare
la sua schiavitù. La Chiesa (nonostante tutte le sue belle parole) ha scelto di
lottare contro la natura, così come è evidente nella castità forzata imposta a
preti e suore e nella sua morale matrimoniale, che non ammette neppure il
divorzio.
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