Non ci sono solo le guarigioni
prodigiose operate dai santi, ma anche quelle dei mafiosi scarcerati perché
malati.
La Cassazione sentenzia che anche Totò
Riina, il capo della mafia, chiuso in galera, ha diritto, come tutti, ad una
morte dignitosa. Peccato che tutti gli altri italiani, senza le sue ricchezze e
i suoi avvocati, non abbiano diritto ad una morte dignitosa, visto che non è
stata ancora approvata una legge sul fine-vita.
E poi abbiamo già visto in passato,
qualche mafioso, una volta scarcerato, guarire miracolosamente ed eclissarsi –
poteri terapeutici delle scarcerazioni. E chissà che questo presunto moribondo
non faccia in tempo, anche dal suo letto di morte, ad ammazzare qualcun altro.
In ogni caso, prendiamo i nomi di
questi giudici che vogliono liberarlo.
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