Poiché siamo stati quasi tutti allevati
nella credenza di un Dio creatore e protettore, all’inizio della nostra vita,
quando le cose ci vanno male, ci rivolgiamo per aiuto a questa divinità. Se
però non riceviamo né aiuto né conforto, arriviamo alla conclusione che un Dio
del genere non esiste.
Ma che fare a quel punto? È chiaro che,
se nessuno ci aiuta, cerchiamo questa forza in noi stessi, nel nostro io. Ma
non certo a quell’io che si sente debole e indifeso; piuttosto ad un io più
profondo e più forte, che non si scuote di fronte alle sventure e alle fortune,
e che riesce a resistere agli alti e ai bassi della vita.
Tuttavia, questa forza va preventivamente
identificata e scoperta, per non trovarci, al momento del bisogno, alla ricerca
di qualcosa che non ci è familiare.
In tal senso meditare è familiarizzarsi
giorno per giorno con questo io.
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