Lucio Fontana, negli anni sessanta,
realizzò una serie di opere intitolate “La fine di Dio”. Si trattava di dipinti
a forma di uovo in cui erano praticati dei fori.
Il pittore disse che quei buchi erano
il nulla, cioè Dio. Infatti, per lui, l’arte non poteva più rappresentare Dio
in qualche forma, così come si usava in passato.
“Dio significa l’infinito, la cosa
inconcepibile, la fine della figurazione, il principio del nulla.”
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