martedì 13 giugno 2017

Coltivare la tranquillità dell'animo

Se agitate l’acqua in uno stagno, la melma si solleverà, l’acqua si intorbiderà e voi non vedrete più nulla. Ma lo stesso è per il nostro animo.
Coltiviamo dunque la calma, la tranquillità e la serenità come un bene fondamentale non solo per la salute psico-fisica, ma anche per la chiarezza mentale, per l’intelligenza. Proviamo a curare lo stato d’animo così come si cura la salute.
“Coltivare” o “curare” significano innanzitutto imparare a percepire quando siamo tranquilli e in pace e quando siamo invece agitati, tesi, sofferenti e smaniosi; e poi fare una scelta tra i due stati d’animo, aumentando e prolungando il primo ed evitando per quanto possibile il secondo.
Non dimentichiamo che la meditazione è innanzitutto una pratica, una prassi che cerca stati d’animo di semplicità, di essenzialità, di calma, di quiete e di meraviglia. Non è un fatto dottrinale o fideistico.

È una pratica di saggezza e di salute. È una pratica fisica, mentale e spirituale.

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