Se agitate l’acqua in uno stagno, la
melma si solleverà, l’acqua si intorbiderà e voi non vedrete più nulla. Ma lo
stesso è per il nostro animo.
Coltiviamo dunque la calma, la
tranquillità e la serenità come un bene fondamentale non solo per la salute
psico-fisica, ma anche per la chiarezza mentale, per l’intelligenza. Proviamo a
curare lo stato d’animo così come si cura la salute.
“Coltivare” o “curare” significano
innanzitutto imparare a percepire quando siamo tranquilli e in pace e quando
siamo invece agitati, tesi, sofferenti e smaniosi; e poi fare una scelta tra i
due stati d’animo, aumentando e prolungando il primo ed evitando per quanto
possibile il secondo.
Non dimentichiamo che la meditazione è innanzitutto
una pratica, una prassi che cerca stati d’animo di semplicità, di essenzialità,
di calma, di quiete e di meraviglia. Non è un fatto dottrinale o fideistico.
È una pratica di saggezza e di salute.
È una pratica fisica, mentale e spirituale.
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