Qualunque
religione, anche la più compassionevole, quando pretende di giudicare il bene e
il male in base a criteri precostituiti e a principi dottrinari, mettendo una
gabbia alla realtà, finisce per produrre errori ed orrori.
Come si
dice, la strada dell’inferno è lastricata di buone intenzioni, ma io direi di
dogmi.
Non si
possono fissare criteri assoluti, senza tener conto che nella realtà tutto è
relativo e va giudicato in base a condizioni sempre mutevoli e diverse.
Basti
vedere che cosa hanno combinato e che cosa continuano a combinare le religioni
che pure predicano amore e bontà. Prima o poi generano mostruosità.
Chi si
affida a questi dogmi assoluti, lo fa spesso non per fede, ma per non pensare e
decidere in prima persona, insomma per non assumersi responsabilità.
Invece
di insegnare ad essere flessibili, insegnano ad essere rigidi, distruggendo la
vitalità di tanti credenti.
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