Noi non viviamo in un mondo mite: si
può dire che l’universo sia nato da fuoco, fiamme, esplosioni e immani
catastrofi. Chi crede in un Creatore buono e pacifico, deve scontrarsi tutti i
giorni con le violenze della realtà.
Se paragoniamo per esempio le rovine di
un terremoto con le rovine delle guerre e della delinquenza, ci è difficile
dire che cosa sia peggio. Forse i morti provocati dalle guerre e dalla
criminalità sono superiori a quelli provocati dai terremoti e dagli altri
cataclismi naturali. Ma non è detto. Se ci mettiamo anche le epidemie, non
sappiamo chi sia più feroce – se l’uomo o la natura.
Ma è facile dare una spiegazione: l’uno
è figlio dell’altra; e - per chi crede - entrambi sono figli di Dio.
La realtà non lascia spazio a bei
discorsi. Basta un “oh!” o un “ah!”; il resto sono tutte nostre
interpretazioni.
È tutto un gioco, certamente, un’illusione
ottica. Ma non sempre ci si diverte. Talvolta è un sogno, talaltra è un incubo.
Però lo scenario è sempre apocalittico.
Rimanere sereni e distaccati in un
mondo del genere è l’unica vera impresa spirituale, ciò che ci rende divini - divini in un senso nuovo, non nel senso del vecchio Dio, tutto furore e fiamme.
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