sabato 24 giugno 2017

All'insegna del terribile

Noi non viviamo in un mondo mite: si può dire che l’universo sia nato da fuoco, fiamme, esplosioni e immani catastrofi. Chi crede in un Creatore buono e pacifico, deve scontrarsi tutti i giorni con le violenze della realtà.
Se paragoniamo per esempio le rovine di un terremoto con le rovine delle guerre e della delinquenza, ci è difficile dire che cosa sia peggio. Forse i morti provocati dalle guerre e dalla criminalità sono superiori a quelli provocati dai terremoti e dagli altri cataclismi naturali. Ma non è detto. Se ci mettiamo anche le epidemie, non sappiamo chi sia più feroce – se l’uomo o la natura.
Ma è facile dare una spiegazione: l’uno è figlio dell’altra; e - per chi crede - entrambi sono figli di Dio.
La realtà non lascia spazio a bei discorsi. Basta un “oh!” o un “ah!”; il resto sono tutte nostre interpretazioni.
È tutto un gioco, certamente, un’illusione ottica. Ma non sempre ci si diverte. Talvolta è un sogno, talaltra è un incubo. Però lo scenario è sempre apocalittico.

Rimanere sereni e distaccati in un mondo del genere è l’unica vera impresa spirituale, ciò che ci rende divini - divini in un senso nuovo, non nel senso del vecchio Dio, tutto furore e fiamme.

Nessun commento:

Posta un commento