Il
Consiglio di Stato ha dato ragione al padre di Eluana Englaro, il quale, dopo
un coma della figlia durato 17 anni e dopo che la Cassazione aveva autorizzato
l’interruzione dell’alimentazione forzata, aveva staccato la spina nel 2009.
Ma non
possiamo dimenticarci le manifestazioni dei fanatici guidate da preti. Non
possiamo dimenticarci le parole di Berlusconi che aveva insinuato che la
poveretta avesse ancora le mestruazioni. Non possiamo dimenticarci i
governatori della Lombardia, prima Formigoni e poi Maroni, che fecero ricorso
contro la sentenza sostenendo che Eluana non sarebbe mai morta in un ospedale
lombardo.
Non
possiamo dimenticarci le persecuzioni e gli insulti che aveva dovuto subire
questo eroico padre, cui oggi vengono rimborsati 113 mila euro.
Diciamolo
chiaramente: le persecuzioni furono scatenate dai cattolici più oltranzisti e
da una Chiesa medievale che difende ancora oggi l’esistenza in vita anche
contro ogni ragionevolezza, anche quando abbiamo davanti un corpo senza più
anima.
L’autopsia
ha rivelato una massiccia distruzione della massa cerebrale, tanto che la
poveretta non poteva sentire neppure gli stimoli della fame e della sete.
I 113
mila euro sono un’inezia rispetto a ciò che ha dovuto subire Beppino Englaro,
sia sul piano materiale sia sul piano psicologico. Ma, come dice l’esemplare
sentenza, il danno più grave l’ha ricevuto Eluana Englaro che ha visto violato il
“proprio diritto all’autodeterminazione in materia di cure” e che ha subito “il
non voluto prolungamento della sua condizione di vita ritenuta non dignitosa,
in base alla libera valutazione da essa compiuta.”
Quando
si giudica in base a principi religiosi precostituiti, si finisce per commettere
atrocità di questo genere. Questa è stata una delle tante crociate della Chiesa
cattolica, capace di trasformarsi in un mostro violento e cattivo, capace di
perseguitare chi non la pensa come lei. È sempre stata così nella storia.
Ancora
oggi, i nostri imbelli parlamentari, succubi della cultura cattolica, non hanno
approvato definitivamente la legge sul testamento biologico, lasciando i più
deboli, i malati, i moribondi, tra le grinfie di medici, preti e politicanti
senza scrupoli.
I 113
mila euro saranno pagati dalla Regione Lombardia, cioè dai suoi cittadini, ma
dovrebbero essere pagati da Formigoni, da Maroni e dalla Chiesa cattolica. Che
dovrebbero inginocchiarsi e chiedere scusa.