Mentre in Occidente i greci dissero che l’origine
di tutto era il logos, san Giovanni
aggiunse che era il Verbo, la Parola. In Oriente si individuò addirittura il
suono originale e lo si pronunciò: OM!
OM non è dunque né un mantra né una spiegazione
né una preghiera, ma il suono stesso del logos,
la vibrazione originale, che continua a risuonare in tutto l’universo e nel
fondo dell’uomo. Pronunciandolo, l’individuo si armonizza con l’Origine, si
sintonizza con l’Uno, al di là di ogni comprensione razionale. Anzi, ogni
tentativo di interpretazione lo porta subito lontano.
Mistica? Esempio di comprensione senza mente?
OM è il suono, d’accordo. Ma, attenzione, è
anche il silenzio che lo precede e lo segue. Silenzio carico di “significato”
per chi lo
sappia
intendere. Perché è certo che, senza quel silenzio, il suono, come la musica,
non potrebbe nemmeno essere. “Questa è la porta del mondo, che fa passare
quelli che conoscono e ferma coloro che non conoscono” (Chandogya Upanishad).