giovedì 21 febbraio 2019

La trasformazione interiore: l'importanza del respiro


È impossibile separare il corpo dalla mente. Come il corpo influenza la mente, così la mente influenza il corpo. Il malessere o il benessere che partono dal corpo influenzano la mente, e viceversa. Se a un certo punto ci sentiamo male fisicamente o psicologicamente, dobbiamo innanzitutto prendere coscienza delle sensazioni che proviamo, e poi cerchiamo di intervenire.
Utilizziamo a questo scopo il respiro, che fa da interfaccia tra corpo e mente. Il malessere o il benessere, infatti, si riflettono sulla respirazione. Se il respiro è calmo, rilassato e disteso, vuol dire che siamo a nostro agio. Se il respiro è contratto, accelerato, frammentato o superficiale, vuol dire che stiamo male, o sul piano fisico o sul piano mentale. In ogni caso si può agire proprio sulla respirazione.
        Durante la giornata dobbiamo diventare consapevoli a intervalli regolari dello stato della respirazione. È un po' come avere continuamente il polso della situazione. Inoltre questa continua presa di coscienza è un ritorno allo stato attuale, al qui e ora.
        Non ci dimentichiamo che qualunque sensazione è un campo di energia, e l'energia non va né repressa né sprecata, ma va utilizzata cambiandone il segno dal negativo al positivo. Se la sensazione è negativa, possiamo trasformarla in positiva agendo sulla respirazione cosciente; inoltre dobbiamo raggiungere una visione profonda dell'origine, delle cause e dell'evoluzione di ogni stato d'animo.
È l'attenzione, l'osservazione cosciente, che opera la conversione da negativo a positivo. E il respiro è il catalizzatore dell'intero processo.
Non dovete però forzare niente. Ma accompagnare delicatamente e lentamente la respirazione.


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