Quando ci si
dice che tutte le cose sono impermanenti e che non bisogna attaccarsi ad esse,
restiamo turbati. Noi siamo attaccati alle nostre sensazioni piacevoli, alle
persone che amiamo, all'esistenza stessa, e sembra che l'impermanenza minacci
tutte queste cose. Ma dobbiamo raggiungere una comprensione profonda del
divenire. Se non ci fosse l'impermanenza, come potrebbe un seme diventare un
albero, come potrebbe un bambino diventare un uomo?
Tutto è impermanente perché tutto deve
cambiare, crescere ed evolversi.
Se rimaniamo attaccati, se non
comprendiamo a fondo le leggi che reggono il cosmo, non solo non potremo
intervenire nelle vicende del mondo, ma la sofferenza e la perdita prima o poi
ci devasteranno in modo irreparabile.
Quando diciamo che tutte le
cose sono interdipendenti vogliamo dire, per esempio, che questa foglia esiste
perché esistono il ramo, il tronco, le radici e l'albero; e l'albero esiste
perché ci sono la terra, i minerali, l'acqua, il sole... e così via. Ogni cosa
esiste perché esistono altre cose, in dipendenza da altre cose. Ciò significa
che ogni ente, pur avendo un'individualità temporanea, non ha una natura
propria, una natura separata, una natura esclusiva. Niente esiste di per sé.
Questo ci dice anche
che è impossibile definire il momento in cui qualcosa nasce o muore. Di solito,
noi lo facciamo coincidere, convenzionalmente, con il suo apparire o
scomparire. Diciamo che la foglia nasce nel momento in cui appare il suo
germoglio e muore nel momento in cui secca e si avvizzisce. Ma la foglia
esisteva già prima del suo apparire, insieme a tutte le cose da cui dipende, ed
esisterà anche dopo.
La nascita e la morte
sono momenti che la mente ritaglia da un continuum; ma il continuum continua ad
essere, con tutte le cose che ha originato e poi riassorbito.
Nell'osservazione
profonda bisogna saper superare i limiti convenzionali di nascita e di morte.
Tutto l'universo ci ha fatto apparire e tutto l'universo ci farà sparire. Ma prima
eravamo già in qualche modo e dopo saremo in qualche altro modo. L'evoluzione
continua.
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