A Novara un prete s’innamora e scrive al vescovo che lascia la
Chiesa - una vicenda che si ripete uguale da secoli. E questo è un prete
onesto. Gli altri convivono tra mille ipocrisie.
Ma che razza di Chiesa è questa che oppone all’amore umano
l’amore per un Dio immaginario? E, se anche Dio fosse reale (oltretutto un Dio
dell’amore), come potrebbe pretendere dai preti che rinuncino all’amore reale per
gli esseri umani concreti?
Storture ecclesiastiche che producono perversioni sotto gli
occhi di tutti.
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