Le
religioni di massa, nate in tempi molto primitivi, svelano meccanismi di
un’incredibile rozzezza e si basano sul principio del premio/punizione. Se per
esempio togliessimo l’idea dell’inferno (cioè della punizione divina), i preti non
avrebbero più nessun potere sulle ingenue coscienze umane, non ancora
evolutesi. Chi fa il cosiddetto bene (che spesso è un male) per paura
dell’inferno o per la speranza (avida) di avere una ricompensa celeste, non
avrebbe più nessuno stimolo a comportarsi così.
Quanto
alla presunta mediazione tra l’uomo e Dio, è una vecchia storia. Per esempio,
già nell’India dei brahmani, i sacerdoti sostenevano che, se loro non avessero
eseguito i riti nel modo giusto, gli uomini non avrebbero più avuto la
possibilità di ottenere protezione e grazie dagli dei.
Ma
il meccanismo più perverso (e più astuto) è quello cattolico, dove il prete non solo si
presenta come mediatore ma anche come colui che può assolvere i peccati di chi
si rivolge a lui. Un sistema perfetto di ricatto e di acquisizione di potere.
Un sistema perfetto per non far sviluppare la consapevolezza individuale degli
uomini. Infatti, in tanti paesi cattolici, la coscienza personale è una grande assente.
Nessun commento:
Posta un commento