Ci
sono vie spirituali che intendono liberare l’uomo e ci sono religioni che
vogliono asservirlo. Il cristianesimo è certamente una di queste ultime
(insieme al giudaismo e all’islam). Questo significa abbracciare una mentalità
coercitiva e autoritaria, in campo religioso e ovviamente in campo sociale.
Basta leggere la parabola del convito in Luca 16 per vedere come il “padrone di
casa” (immagine di Dio) non accetti che gli altri non vengano al suo convito e
ordini al suo servo di andare a prenderli con la forza: “Spingili a entrare!”
Nessuna
considerazione per le opinioni e la libertà altrui. “Prendili e costringili a
venire al banchetto!” Con le buone o con le cattive. Questa è l’idea che Gesù stesso
aveva di Dio. Un Dio Padrone che forza chi la pensa diversamente.
La
stessa idea l’aveva san Paolo, per il quale tutte le autorità vengono da Dio e dunque
hanno sempre ragione.
Chi
viene allevato nella cultura cristiana ha spesso questo atteggiamento. Per
esempio, Di Maio non rispetta le liberalizzazioni dei negozi e vuole imporre a
tutti orari rigidi. Ma liberalizzazione significa rispetto della libertà. E il
suo contrario è autoritarismo.
Naturalmente questa sua iniziativa viene applaudita dai vescovi italiani, che hanno la stessa mira autoritaria.
Naturalmente questa sua iniziativa viene applaudita dai vescovi italiani, che hanno la stessa mira autoritaria.
D’altronde,
proprio in questi giorni si celebrano gli ottant’anni della promulgazione delle
leggi razziali, cui pochi italiani si opposero. E la Chiesa, non liberale,
autoritaria e antisemita, accettò tutto senza fiatare.
C’è
una bella differenza tra chi cerca la libertà e la liberazione e chi vuole irreggimentare
e imporre.
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