lunedì 10 settembre 2018

Il limite umano


Anche se siamo consapevoli dei “corsi e ricorsi” della storia, non ci saremmo mai aspettati che a pochi anni dalla caduta del muro di Berlino, venissero costruiti in Europa nuovi muri. Non è ancora spento l’eco di due guerre mondiali, esistono ancora i testimoni di quelle tragedie, provocate dal nazionalismo, ed ecco che riprende forza il sovranismo, la sua versione moderna. La stupidità umana, questa sì, è senza confini. Abbiamo appena concluso uno straccio di unione europea, ed ecco che molti vogliono scioglierla.
Chi ha una certa età ha potuto vedere prima la nascita di movimenti per il superamento dei nazionalismi ed ora il ribaltamento: si torna indietro. In tutta Europa rinascono i nazionalismi,  i clerico-fascismi e perfino i nazismi. Come mai?
Purtroppo esiste qualcosa nell’uomo che lo spinge a definirsi e a trovare la propria identità contrapponendosi all’altro. “Questo è mio, questo sono io, questa è la mia famiglia, questa è la mia patria, questa è la mia religione, ecc.” E chi non rientra nella mia cerchia, è l’altro, l’estraneo, il diverso, il nemico.
I confini territoriali sono prima di tutto confini mentali. Dallo spazio non si vede nessun confine. È come se l’uomo cozzasse sempre contro il proprio limite, quello che un Dio malvagio gli ha messo dentro perché non andasse troppo avanti.
Ma quanto può andare avanti un motore che ha un blocco o un freno dentro di sé? Prima si surriscalderà e poi scoppierà.
Resta il fatto che la civiltà umana è a un bivio: o riesce a superare questo limite, prendendone coscienza, o è destinata all’autodistruzione.

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