Le tecniche di
meditazione hanno molto a che fare con le tecniche di distensione. Infatti,
tensione (stress) significa stress, malessere, malattia, febbre, distorsione e
sofferenza; mentre distensione significa rilassamento, benessere, salute, mente
chiara, obiettività e gioia. E con la meditazione noi cerchiamo di uscire dallo
stato di malessere e si confusione in cui viviamo abitualmente.
Di solito, senza riflettere su
queste cose, cerchiamo istintivamente mezzi di rilassamento, come vacanze, musica,
passatempi, sesso, riposo, contatto con la natura o con ciò che ci piace. Ma la
difficoltà sta nel fatto che la mente con la sua febbrile attività, pur
rallentando, continua a dominare la nostra vita. Perfino quando dormiamo, non
riusciamo a distenderci perché sogniamo tutti gli incubi della vita da svegli e
qualcuno in più.
Non ha neppure senso cercare di
rilassarsi con uno sforzo di volontà - è contraddittorio.
Ecco
perché urge un vero rilassamento, protratto nel tempo o comunque periodico. Il
sistema migliore è quello di sfruttare i momenti di stanchezza del corpo e del
cervello. Utilizzarli per far riposare l'intero organismo, fisico e psichico.
Se, nei momenti di stanchezza, mi
metto tranquillo, magari seduto in una comoda poltrona, e cerco non di
addormentarmi ma di rallentare la tensione, la respirazione, il desiderio e il
rimuginìo mentale, avrò a mia disposizione uno stato di relax che mi aiuterà a
uscire dallo stress fisico e mentale. Il corpo si distenderà, la pressione si
abbasserà, i disturbi psico-somatici diminuiranno e la mia mente si calmerà.
Anche se schiaccio alla fine un pisolino, questo sarà l'unico tipo di sonno che
non vedrà agire sogni e incubi: un vero riposo della mente, uno svuotamento,
che, al risveglio, mi permetterà di vedere le cose con più chiarezza e
serenità.
La stanchezza, il vuoto, il nulla,
il riposo... sono di grande aiuto per il meditante. E fanno capire tante cose.
"Per chi abbia
dissolto le funzioni mentali e stia entrando in uno stato di sonno, in virtù
della non percezione degli oggetti, nasce l'arresto" Svabodhodayamanjari.
"Se lo yogin
riesce a cogliere quello stato in cui il sonno non è ancora sopraggiunto e gli
oggetti esteriori sono tuttavia spariti, allora si illumina"
Vijnanabhairava Tantra.
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