martedì 11 settembre 2018

Il "non fare" meditativo


Molti pensano che meditare non serva a niente. E, in un certo senso, hanno ragione. Dal loro punto di vista, hanno ragione.
Tuttavia, questo “non fare” (per rimanere semplicemente presenti e consapevoli), per il meditativo è riuscire a percepire la vita stessa. Dal suo punto di vista, è il fare meccanico e febbrile degli altri che è non fare -una vera e propria perdita della sensibilità della vita.
Resta il fatto che la medit-azione/contempl-azione è sempre stata considerata dalle grandi anime umane l’attività più elevata, in Oriente e in Occidente (da Aristotele a Fromm).
Quindi, che cosa sia il vero “fare” e quale rapporto abbia con il “non fare” è tutto da rivedere. L’alienazione di oggi consiste nella perdita di questa comprensione.

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