lunedì 3 settembre 2018

Oltre l'ego


Al di là dell'ego
"Sono attratto dalla filosofia indù, il cui proposito essenziale è il superamento dell'io; eppure tutto quello che faccio e tutto quello che penso è solo io e disgrazie dell'io" Émile Cioran.

Questa frase dello scrittore rumeno-francese centra il problema fondamentale non solo dell'induismo e del buddhismo, ma anche del cristianesimo. Uscire dalla campo ristretto dell'io e riuscire a guardare se stessi, i fatti, i pensieri, i sentimenti e il mondo come semplici dati di fatto; non qualcosa che è "mio". In effetti, neppure il mio io è mio, dato che è costituito da un insieme di cause e di condizioni. Anche Gesù afferma che chi vuole seguirlo deve rinunciare a tutto, "anche a se stesso". Dunque, il punto è l'abbandono del nostro modo di essere uomini: l'accentramento egoico, il vivere rapportando tutto all'io e al suo interesse. Basterebbe seguire questa indicazione per costruire un mondo migliore.
              Mentre però in Occidente non esistono tecniche per addestrarsi a vivere senza io e per trascendere la visione egoica, in Oriente ci si affida a tecniche di meditazione che hanno proprio lo scopo di abituare l'individuo a sentirsi e ad agire in modo quasi impersonale, guardando, più che il proprio interesse, l'interesse generale.
              Certo, non è facile, perché la nostra è la civiltà dell'ego e nessuno ci allena a vederci come fenomeni condizionati.


"Ricordati di spogliare gli avvenimenti dal tumulto che li accompagna e di considerarli nella loro essenza: capirai che in essi non c'è niente di terribile se non la nostra paura" Seneca

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