sabato 29 settembre 2018

La vita futura


A prima vista, il buddhismo sembra voler dire che la vita è qualcosa di negativo, perché è inscindibile dalla sofferenza. Anche altre religioni orientali sembrano voler considerare l'esistenza qualcosa da cui ci si deve ad ogni costo liberare. Al contrario, le religioni occidentali sembrano voler indicare che la vita, nonostante il suo carico di dolore, è comunque qualcosa di positivo. Ma non bisogna farsi confondere da simili affermazioni. Il buddhismo per esempio esalta anche la preziosità della vita umana, in quanto è una gran fortuna, una fortuna rara, essere nati sotto forma umana: solo così, infatti, si può tentare la via della liberazione.
       Dunque nessuno nega la fortuna di essere nati, il bene della vita, il privilegio di possedere la scintilla della consapevolezza. C'è solo una differenza di prospettiva. Mentre per le religioni occidentali (giudaismo, cristianesimo ed islam) la vita sotto forma umana sembra essere un livello di massimo sviluppo, per quelle orientali essa è solo un livello di sviluppo piuttosto basso, e sono necessarie altre vite ed altri salti di coscienza per approdare ad un livello ben superiore. Va detto, però, che anche le religioni occidentali prevedono altri livelli dopo questa vita: paradiso, purgatorio e inferno; nonché livelli angelici e diabolici. C'è dunque perfino la possibilità di tornare indietro nella scala evolutiva.
       Ma per l'Oriente sarebbe per lo meno strano che tutto si risolva in una sola vita e che la condanna o il premio siano eterni.
       Non c'è comunque una gran differenza tra Oriente ed Occidente: semmai, l'Oriente è più sofisticato e prevede molti livelli di sviluppo e di esistenze. Ma resta in entrambi i casi c’è l'idea che questo stato sia un fondamentale trampolino di lancio per una vita futura più evoluta.

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