Nel passaggio dall’Antico al Nuovo Testamento
assistiamo al tentativo di migliorare l’immagine di Dio. Nell’Antico Testamento
è geloso, possessivo, vendicativo, rabbioso, bellicoso e sanguinario. Chiede
sacrifici di sangue ai suoi fedeli e punisce anche per piccole disobbedienze.
Insomma è la proiezione dei despoti dell’epoca in cui fu concepito.
Poi i Vangeli cercano di correggere questa immagine e
ci presentano un Dio compassionevole e paterno. Ma il suo istinto sanguinario
lo porta a sacrificare il “Figlio” stesso in una vicenda più che sanguinaria. Siamo
sempre nella religione dei sacrifici.
In realtà, tutte queste immagini di Dio, presenti
anche nelle altre religioni antiche, sono piene di contraddizioni. Da una parte
sono protettrici e dall’altra distruttrici, da una parte sono bonarie e
dall’altra cattive, da una parte sono pacifiche e dall’altra vendicative.
Non c’è però da meravigliarsi. Sono creazioni umane, e
l’uomo non può che proiettare la propria natura più profonda, con tutte le sue
contraddizioni.
Solo non pensando Dio, non inquadrandole in categorie
e schemi umani, si può sperare di cogliere qualcosa della realtà ultima o prima.
Nessun commento:
Posta un commento