Ciò
che noi siamo, la nostra unicità, è il prodotto in realtà prima di una
lunghissima catena di progenitori, poi di tutte le persone che ci hanno
influenzato (genitori, insegnanti, sacerdoti, amici, ecc.) e infine di tutto ciò che
abbiamo appreso (dai libri, dalla televisione, dal web, ecc.). Siamo in sostanza un collage, un mosaico di tante tessere. Ma
noi chi siamo veramente? Tutti questi materiali devono essere sintetizzati,
elaborati e interpretati, ed è in questo lavoro che si forma la nostra unicità.
C’è dunque spazio per una trasformazione personale. E questo spazio sarà tanto
maggiore quanto più agiremo consapevolmente su di esso. Un simile intervento
consapevole noi lo chiamiamo meditazione.
Il
grande merito dell’Oriente è di aver gettato le basi sia teoriche sia pratiche
della meditazione. Nelle Upanisad, per esempio, si afferma che il punto più
profondo del sé individuale coincide con il Sé universale; e nello yoga,
nell’induismo e nel buddhismo sono presenti precise tecniche di meditazione.
Ma, se queste sono le origini, oggi la meditazione viene praticata in tutto il
mondo ed è diventata una tecnologia della coscienza che non ha più niente a che
fare con le religioni di origine e che può entrare in qualunque cultura. Il suo
scopo è raggiungere la pace interiore e una visione chiara della vita e del
mondo, ed è quindi adatta a chiunque voglia sviluppare se stesso.
Nessun commento:
Posta un commento