venerdì 31 agosto 2018

L'autostima


Ognuno ha caro se stesso, argomenta il Buddha; quindi, se ama gli altri come ama se stesso, non potrà fare del male agli altri. E Confucio e Gesù precisano che esiste una legge fondamentale: non fare agli altri quel che non vorresti fare a se stesso.
I tre credono in tal modo di risolvere il problema di avere un criterio di riferimento sicuro per comportarsi bene. Ma sono troppo ingenui e ottimisti. Infatti, da una parte non tutti amano se stessi (magari perché qualcuno ha distrutto la loro autostima) e dall’altra parte molti amano talmente se stessi da non curarsi degli altri.
C’è un passaggio che non tutti compiono: capire che siamo tutti interconnessi e con esigenze basilari uguali. Se non si compie questo passaggio (che non è automatico), se non si esamina meditativamente il proprio rapporto con se stessi e con gli altri, si può rimanere chiusi nella propria auto-disistima o nel proprio narcisismo.
Non è così semplice. C’è da fare sempre un lavoro su se stessi.
Anche certo altruismo autodistruttivo è sospetto. Quando ci si dedica ad aiutare gli altri fino a sacrificare se stessi, c’è un problema anche lì di autostima.
Insomma, se c’è poca autostima o se ce n’è troppa, il criterio dei tre saggi non regge.

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