giovedì 30 agosto 2018

Ritornare a sé


Il motivo per cui la tecnica più comune e più immediata di meditazione è seguire il respiro (magari contando le espirazioni o le inspirazioni) sta nel fatto che il respiro è la nostra stessa vita – non vita pensata, ma vita percepita, esperita qui e ora. Ma notiamo subito che il termine “respiro” è collegato con il termine “spirito”.
Potremmo quindi dire che in meditazione stiamo attenti al nostro stesso spirito.
Questo stare attenti al nostro stesso spirito, anziché alle cose del mondo, è l’essenza della meditazione – un’essenza da cui ci discostiamo non solo con i nostri mille traffici, ma anche la continua proliferazione dei nostri pensieri (ricordi, idee, progetti, immagini, fantasie, ossessioni, ecc.).
Tale attenzione viene anche definita “presenza mentale”, in quanto siamo presenti al nostro stesso essere qui e ora, senza allontanarcene, così come facciamo di solito per inseguire le nostre attività pratiche e mentali.
Lo sviluppo della presenza mentale non consiste nel pensare ancora di più ai massimi problemi, ma semmai esattamente il contrario: liberarsi delle troppe idee per ritrovare un’esperienza primaria. In tal senso potremmo parlare di “vuoto mentale”.
Potremmo anche usare le espressioni “tornare a sé” o “sviluppare la consapevolezza” – intendendo non la consapevolezza di questo o di quello, ma del nostro semplice essere. Siamo e basta.
E potremmo anche usare la parola “risveglio”, perché quando compiamo questa operazione è come se ci risvegliassimo da un lungo sonno: smettiamo di sognare e scopriamo, talvolta con uno shock, che eravamo stati assenti.
Dove eravamo andati? Lontano da noi stessi.
Insomma, siamo partiti da una cosa così semplice come l’attenzione al respiro per arrivare alla consapevolezza del nostro essere, con tutto quello ne consegue. Il viaggio è lungo e breve nello stesso tempo. Lungo perché eravamo andati molto lontano, breve perché ciò che cerchiamo ci è più vicino della nostra vena giugulare.

1 commento:

  1. Grazie, molto vero anche se le attrattive della vita futile ci rendono difficile ciò che dovrebbe essere la cosa più naturale. Stare con noi stessi.

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