domenica 26 agosto 2018

Oltre il dualismo dei contrari


Dirò una cosa ovvia: nessuno vuole provare sensazioni spiacevoli e tutti vogliono provare sensazioni piacevoli. La ricerca della felicità è tutta qui.
              Ma, approfondendo la questione, scopriamo che anche le sensazioni spiacevoli sono incostanti, effimere e stressanti - e quindi alla fine producono, anche loro, insoddisfazione e sofferenza. Da questo punto di vista, e il piacere e il dolore sono come le due facce di una stessa medaglia.
              Dunque, una vera ricerca della “felicità” non va intesa come una semplice ricerca di sensazioni piacevoli, che ci riporteranno inesorabilmente al loro contrario, ma come una presa di distanza dall'intera medaglia.
              Io contemplo con distacco e con equanimità tanto il piacere quanto il dispiacere. E non me ne faccio irretire.
              A questo bisogna allenarsi. Ecco una visione intelligente, trascendente. Non accontentiamoci del solito dualismo attrazione/repulsione.

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