Vi è un relazione tra la fede in un Dio
creatore e le società autoritarie e non democratiche. Quando si affaccia un
potere dispotico, ecco che fa appello alla religione per avere un qualche
fondamento. Per le società islamiche, non c’è nemmeno bisogno di fare esempi (basterebbe
quello di Erdogan che si definisce “baluardo dell’Islam”). Sono tutte
autoritarie e antidemocratiche. Ma anche l’Europa non scherza. Pensiamo solo a
Putin e alla sua alleanza con i religiosi ortodossi.
Ma il pericolo maggiore viene dai paesi
dell’Europa occidentale e democratica, dove si stabilisce un’alleanza fra
cristiani e nuovi nazionalisti. In Italia vediamo Salvini e alcuni suoi
ministri che armeggiano con rosari, Vangeli e crocefissi, proponendosi come modelli
politico-religiosi. Ma è la situazione polacca che preoccupa.
In Polonia (il povero e ignaro) Gesù è
stato proclamato “re della Polonia” e
sua madre, nella forma della Madonna di Czestochowa, “regina della Polonia”. Ma
in genere si fa di tutto per ridare potere al tradizionalismo cattolico
(compreso l’odio contro gli ebrei) e alla Chiesa nazionale, che è diventata sempre
più ricca, tanto che è la maggior speculatrice in campo immobiliare (un po’
come in Italia).
Nonostante gli scandali e la
corruzione, nonostante la pedofilia, nonostante l'affarismo, nonostante la fuga dei giovani e nonostante
le liti fra vescovi, il cattolicesimo europeo vorrebbe trarre nuova linfa dal
nazionalismo – indifferente al fatto che così facendo contraddice se stesso e muore
come via spirituale.
Il fatto che le religioni che nascono
universalistiche, cioè rivolte a tutti gli uomini, si riducano a difendere i
nazionalismi la dice lunga sulla loro inarrestabile degenerazione.
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