sabato 4 agosto 2018

Perché meditare?


Mettersi ogni tanto, durante la giornata, a contare o a seguire i respiri fino a dieci (o di più) serve a creare uno stacco meditativo, un’interruzione nella normale attività della mente. Ed è incredibile vedere come sia difficile restare concentrati, anche solo per pochi secondi, in questo esercizio. In sostanza ci accorgiamo che non siamo noi a guidare la mente, ma è la mente a guidare noi. I pensieri, le sensazioni,i sentimenti, le emozioni, i ricordi e le fantasie occupano di continuo lo spazio mentale trascinandoci incessantemente di qua e di là, a loro piacimento. 
Qualcuno può chiedersi perché perder tempo a seguire il respiro – e quindi a meditare – quando abbiamo tante cose da fare. Ma la risposta è già implicita nella domanda. Proprio perché abbiamo tante cose da fare, siamo in balia delle circostanze e delle volontà altrui; siamo eterodiretti. Con la meditazione esprimiamo l’intenzione di correggere il tiro, di rientrare in possesso di noi stessi. In altri termini, ciò che siamo – ossia ciò che pensiamo e sentiamo – non è più diretto da ciò che è esterno a noi. E ridiventiamo per un po’ padroni di noi stessi; ci riappropriamo di noi stessi.


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