martedì 31 ottobre 2017

Sacro e profano

Ci facciamo tante idee sul “sacro”, su ciò che dovrebbe essere lo spazio riservato al divino che, quando arriva un terremoto e distrugge tra l’altro i “luoghi sacri”, le nostre convinzioni vacillano. La natura, Dio o chi per lui sembrano indifferenti ai nostri templi. Sembra che se ne freghino completamente.
Uno dei patriarchi dello zen, Bodhidharma, lo aveva detto. Alla domanda del re che gli aveva domandato che cos’era il suo insegnamento, aveva risposto: “Niente di sacro”.
Voleva dire che non esiste affatto questa distinzione fra sacro e profano. Il sacro lo abbiamo inventato noi. Non nel senso che niente è sacro, ma nel senso che tutto è sacro. Non c’è una cosa o un luogo particolarmente sacro. Anche nella materia più bruta c’è il sacro.

Ma le nostre rozze religioni non si danno per vinte. Vogliono costruire luoghi, caste e rituali sacri. In effetti, senza questa distinzione, loro non avrebbero ragione di esistere.

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