La pratica della
consapevolezza va coltivata in ogni momento della giornata,
ed è utilissima a sviluppare la nostra
capacità di «ascolto» ... dell'ambiente, del corpo, della mente, dell'essere. Si registrano le emozioni che gli avvenimenti
producono in noi, si annotano le influenze mentali e, anziché reagire in maniera condizionata, si introduce «il
fattore d'illuminazione» della presenza mentale.
capacità di «ascolto» ... dell'ambiente, del corpo, della mente, dell'essere. Si registrano le emozioni che gli avvenimenti
producono in noi, si annotano le influenze mentali e, anziché reagire in maniera condizionata, si introduce «il
fattore d'illuminazione» della presenza mentale.
Quando incominciamo a distrarci, quando facciamo una cosa ma ne pensiamo un'altra o quando la nostra lucidità si appanna, possiamo darci il comando: «Presenza mentale!». Questo ci permette di tornare
padroni della situazione,
di toglierci sia da un'immersione totale nell'ambiente sia dal prevalere di qualche settore abnorme della mente.
Consapevolezza non vuol
dire infatti accentramento egoico, ma il suo esatto contrario: ogni sensazione pura, ogni atto di attenzione nuda, è liberazione dall' ego; è semplicità,
immediatezza, non
controllo soffocante.
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