Il conformismo è oggi certamente il massimo ostacolo alla ricerca spirituale
e ad ogni tipo di ricerca. Già il buddhismo, parlando dei vari legami che vincolano l'uomo, indicava in
particolare l'attaccamento alle opinioni e alle idee, nonché l'attaccamento ai riti
e alle cerimonie. Chi crede che la verità possa essere prefabbricata o rivelata, non è spinto a
cercare di persona.
«Per molto tempo» dice il Buddha «ho cercato il
costruttore di questa prigione e, infine, ho scoperto il suo nome: "Illusione"».
E, per combattere le opinioni comuni, i
rituali, il conformismo e l'illusione, non c'è che da sedersi in
meditazione, con la ferma intenzione di «vedere» di persona come stanno le cose.
Portare l'uomo di fronte a se stesso, senza tante
mediazioni, è già un primo grande risultato della meditazione. Il secondo è fargli
capire che la più pericolosa mediatrice è la sua stessa mente, e che la verità non va cercata in
qualche teoria o in qualche concetto, ma in un 'esperienza viva della realtà.
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