C’è un argomento a favore di una vita
dopo la morte. È
come entrare in un cinema e accorgersi che vediamo solo una parte del film.
Capiamo che manca il prima e il dopo. Infatti, noi proveniamo da un passato e
seguiamo la freccia del tempo.
Ma, certo, è la nostra limitata
conoscenza che ci fa distinguere tra passato, presente e futuro.
Noi vediamo una nascita e crediamo che
quello sia l’inizio. Ma il vero inizio è avvenuto molto tempo prima, con la
comparsa della vita. Quando è comparsa la vita, si è poi tramandata dall’uno
all’altro fino a giungere a ciascuno di noi. Un lungo tragitto, un passaggio di
testimone.
Il problema è che noi dividiamo la
realtà a settori, a spicchi, e ci sfugge la visione d’insieme. Ma la realtà è
un tutto unitario.
Vedere il tutto unitario è vedere la
nostra particolare frammentazione del tempo. A quel punto non c’è più tempo. Né
nascita né morte.
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