Il lupo perde il
pelo ma non il vizio: l’autonomia propugnata dalla Lega è solo un sistema più
subdolo per la secessione (qualche leghista lo dice sottovoce).
Tutti ovviamente
amano l’autonomia. Ma non dobbiamo dimenticare che ognuno di noi è
interdipendente e non potrà mai essere completamente autonomo. Si tratta dunque
di stabilire qual è il perimetro della nostra comunità.
Ancora una volta parliamo
di egoismo e di avidità. Se io dico che la mia comunità è uno Stato, allora
sarà giusto che qualche Regione dia più delle altre. Se dico che la mia
comunità è una Regione, allora sentirò come un sopruso pagare troppe tasse allo
Stato.
Se la mia comunità è
solo il paesello o la famiglia, allora sia lo Stato sia la Regione mi sembreranno
degli sfruttatori. Perfino in una famiglia, se chi lavora volesse tenersi per sé
tutti i guadagni, la famiglia non ci sarebbe più. Ripeto: qual è il perimetro
della nostra comunità?
La questione delle
tasse è seria: coincide con il perimetro della nostra coscienza.
È inevitabile che
questo referendum sull’autonomia venga dalla Lega, che ha sempre disconosciuto la
comunità più ampia: l’Italia. Per loro esiste solo il paesello.
Ma è incredibile che
le altre forze politiche accettino questo referendum, senza capire la posta in
gioco.
È vero che c’è un
problema di misura di queste tasse. Ma, ormai, sono le Regioni che esigono più
imposte. Ed essere autonomi significa pagare di più.
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