Poiché la
meditazione è un comportamento naturale, esiste in tutte le tradizioni
religiose. Leggiamo per esempio questo brano di Giovanni Colombini, vissuto a Siena
nel Trecento: “Fuggite adunque al monte della santa contemplazione, in su ‘il
quale è una rocca altissima e sicura, che non teme inimici, e non vi possono
accostare potenti avversari, dove è lume e non tenebre; nella quale rocca è
sicurtà e non paura. Correte alle caverne della propria coscienza…”.
Parole che potremmo
trovare nelle Upanisad, nell’islam, nel buddhismo e altrove.
Ora mi immagino un
Papa che usi un simile linguaggio, invece di fare il politico e l’agitatore
sociale… Cioè, non me lo immagino.
Le religioni
degenerano, diventano istituzioni di potere temporale e dimenticano la loro origine spirituale.
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