Le motivazioni per
meditare possono essere le più varie, ma, all’inizio, limitiamoci alla più
semplice: trovare un’oasi di pace in mezzo alle frenetiche attività della vita
e della mente. Nessuno vuole che pensiamo con la nostra testa e che siamo noi
stessi: né i genitori, né i potenti di questo mondo, né i preti, né Dio.
Questa autonomia
deve essere conquistata a duro prezzo.
A questo obiettivo
sono rivolti i nostri sforzi di meditanti: non essere servi ubbidienti di
qualche “signore” che possa premiarci o punirci secondo la sua volontà. Ma creare
dentro di noi un luogo sempre accessibile in cui essere noi stessi, in cui non
dover dipendere dal beneplacito di qualcuno e in cui essere noi stessi.
Lì possiamo
ritirarci anche quando tutto ci va male, anche quando il mondo ci è contro.
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