sabato 23 novembre 2019

Lo stato naturale dell'essere


Quello che è certo è che per ogni uomo, anche il più tormentato, esiste uno stato naturale dell’essere – purché egli sappia trovare un momento di tregua, non oberato né da pensieri né da preoccupazioni né da desideri né da speranze, e sappia rimanere perfettamente nel presente.
Raccolto in sé, distaccato dalle solite ansie, ecco che ritrova questo stato di pace.
Per evocarlo, non c’è bisogno di far nulla di specifico. Anzi, non bisogna fare proprio nulla. Dopo le solite tensioni, assolti i doveri sociali, possiamo prenderci del tempo per noi stessi e ci rilassiamo.
Spenti telefono, radio, televisione, chiusi i giornali, allontanati i ricordi, le immagini e i pensieri del passato e del futuro, perfettamente centrato nel momento presente, allora gli uomini, liberi per un po’ da legami e impegni, non coinvolti almeno temporaneamente, possono trovare lo stato di benessere naturale, possono lasciar andare ogni tensione.
Non si tratta di uno stato eccezionale né di un’estasi mistica, né di uno stato alterato di coscienza, così come si cerca con le droghe naturali e artificiali, ma di un benessere, di “uno stare bene”, del tutto gratuito, senza sforzi, senza tensioni. È come il programma base di un computer che non è per il momento impegnato in alcuna operazione.
Il problema è proprio questo: che noi siamo sempre impegnati in qualche attività, fisica o mentale. E quindi ci dimentichiamo quale sia lo stato naturale. Ma esiste, c’è ed è a disposizione di tutti.
Passato il momento di benessere, ritorniamo alla vita di tutti i giorni  e ci rendiamo conto del bailamme in cui viviamo di solito, degli infiniti modi in cui ci complichiamo e ci roviniamo la vita.



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